Continuiamo il nostro esplorazione dei vincitori della prima edizione del Concorso Nazionale “Pionieri dell’Allevamento”, concentrandoci su chi ha ottenuto il primo posto nella seconda categoria. Oggi il focus è su “La Conchetta di Vezzoli Soc. Agr. S.S.”, un’azienda situata nella provincia di Brescia, che ha eccelso nella sezione dedicata all’efficienza energetica nell’allevamento, con il supporto di Biolectric, un’impresa belga nata nel 2011 da tre ingegneri, con l’obiettivo di incrementare la sostenibilità ambientale ed energetica nelle fattorie.
Per approfondire la conoscenza sull’innovazione portata avanti da questa azienda, abbiamo dialogato con Roberto Vezzoli, che guida l’impresa assieme a Amedeo e Fabio Vezzoli. Curiosamente, all’interno del team lavora anche un omonimo dei proprietari, un dipendente anch’egli chiamato Fabio Vezzoli.
La sede dell’azienda si trova a Cologne, in provincia di Brescia. L’attività zootecnica vanta una produzione media di 150 bovini, i cui prodotti lattiero-caseari sono destinati alla fabbricazione di Grana Padano D.O.P. Gli animali godono di un ambiente di stabulazione libero, e l’azienda pratica la rimonta interna. Dispone anche di una sala mungitura con venti postazioni a spina di pesce e coltiva 60 ettari di mais, erba medica e altri foraggi per l’alimentazione del bestiame.
Roberto ha poi condiviso con noi gli obbiettivi produttivi dell’azienda e le aspettative per il futuro, sottolineando l’impegno verso una sostenibilità a 360 gradi: energetica, ambientale ed economica. Dal 2018, l’azienda ha implementato diverse strategie, tra cui l’asciutta selettiva per ridurre l’uso di medicinali, e ha posto grande attenzione al miglioramento genetico attraverso la scelta di tori e la genotipizzazione del gregge, per accelerare il progresso genetico.
Relativamente all’energia, Roberto ci ha illustrato la decisione di costruire un impianto di biogas, avvenuta tra il 2018 e il 2019, come mezzo per trasformare i rifiuti animali in una risorsa economica piuttosto che in un problema. Hanno scelto un digestore da 33 kW, che genera circa 240.000 kWh all’anno, di cui 50.000 kWh vengono riutilizzati per il funzionamento interno dell’azienda. La gestione dell’impianto è semplice e richiede circa mezz’ora di lavoro quotidiano e un giorno al mese per la manutenzione ordinaria.
Durante la premiazione, tenutasi in occasione della 78ª Fiera Internazionale Zootecnica di Cremona, l’azienda è stata lodata non solo per l’efficienza energetica ma anche per aver integrato un ulteriore passo nel processo produttivo, riutilizzando completamente i residui. Il digestato viene impiegato sia come fertilizzante che come materiale per la lettiera, minimizzando l’impatto ambientale e i costi di gestione. Questo approccio circolare è stato ulteriormente valorizzato dall’uso di uno scambiatore di calore che fornisce acqua calda, riducendo il consumo di gasolio.
Nonostante le preoccupazioni iniziali legate all’uso del digestato come lettiera, Roberto ha confermato l’assenza di problemi sanitari, grazie alla corretta preparazione e disinfezione del materiale.
Guardando al futuro, l’azienda si pone l’obiettivo di raggiungere una completa autosufficienza energetica. Attualmente, per coprire i bisogni di ventilazione, illuminazione e sala mungitura, si prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico da 45 kWp entro la primavera del 2024, per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica dell’azienda.
