A giugno, gli Stati membri dell’UE voteranno finalmente sul riconoscimento del Renure nell’ambito del comitato dei nitrati. Dopo anni di dibattiti, l’approvazione sembra ormai imminente. Il Renure (azoto recuperato da liquame) si propone come alternativa circolare ai fertilizzanti chimici: condivide le stesse proprietà agronomiche, ma viene prodotto in modo sostenibile a partire dai reflui zootecnici.  

Un esempio concreto in Belgio è l’azienda di Dries Maenhout nelle Fiandre, che utilizza un digestore anaerobico Biolectric, abbinato a un sistema di stripping dell’azoto. Grazie a questa tecnologia, tratta il liquame aziendale, producendo energia verde con un biogas e solfato di ammonio, un fertilizzante pronto per l’uso. In questo modo, valorizza al massimo gli effluenti delle proprie vacche e riduce la dipendenza dai fertilizzanti importati. Un modello destinato a consolidarsi ulteriormente, considerando le eventuali tasse sull’importazione di fertilizzanti russi e il prossimo riconoscimento ufficiale del Renure. 

L’approvazione del Renure a giugno segnerebbe un passo storico verso un’agricoltura europea più autonoma e sostenibile. È cruciale che tutti i Paesi membri ne riconoscano il valore e l’urgenza.  

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